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4 nuvolette con: Lorenzo Mò

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Dogmadrome
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Negli scorsi mesi vi abbiamo parlato di Dogmadrome, il debutto di Lorenzo Mò, per Eris Edizioni. Negli scorsi giorni noi di Comixisland.it abbiamo avuto modo di scambiare 4 chiacchiere con lui

Com’è nata la tua passione per la nona arte ? 

Tutto è cominciato da bambino con i lungometraggi Disney, ma anche con i vari cartoni animati targati Warner Bros e Hanna-Barbera, che passavano in tv. Era bello vederli muoversi in mezzo a tutti quei colori, il problema era che non si potevano toccare, così di tanto in tanto, chiedevo ai miei genitori di comprarmi qualche giornalino. Con quelli era tutta un’altra storia, perché oltre a poterli toccare, riuscivo in tutta calma studiare le loro forme, i loro movimenti e annusare il profumo della carta; e non era tutto: potevo soffermarmi sui miei disegni preferiti senza dover stoppare la videocassetta e quindi rovinare la pellicola.


Il tuo ultimo volume, Dogmadrome, racconta usando il medium dei fumetti, il mondo dei giochi da tavolo, com’è nata questa idea? 

L’idea di Dogmadrome è nata dalla necessità di congelare un periodo della mia adolescenza, all’interno del quale io, mio fratello e due amici passavamo lunghi pomeriggi a giocare a Dungeons&Dragons, e a un altro gioco con regole tutte nostre, inventato da noi. Nonostante ciò, non c’è nulla di strettamente autobiografico all’interno del libro, perché sarebbe stato tutto molto noioso. Quello che volevo fare era cercare di mettere insieme la storia di una forte amicizia, ambientata all’interno di un racconto fantasy che però fosse ancorata a qualcosa di reale. Da questo esplode tutto il contrasto fra ciò che è vero e ciò che non lo è, come i nomi dei personaggi, che poi sono i nomi veri dei giocatori e non quelli dei loro avatar (pessima abitudine che avevamo io e i miei amici quando si giocava). A questo aggiungici l’uso di un linguaggio adolescenziale e sboccato. Questo cortocircuito tra reale e fantastico è una cosa che mi ha sempre affascinato, perché da narratore, metti i protagonisti di fronte a scelte fuori dal comune ed è interessante vedere di che pasta sono fatti realmente.     Oltre a tutto questo però m’importava dare al libro il tono di una storia di crescita, per vedere infine, come la pura evasione dal quotidiano possa farti intraprendere vie potenzialmente pericolose.


Una delle peculiarità del racconto è sicuramente lo stile grafico, come si abbinano nella mente di un autore la grafica e il testo? 

In questo caso la risposta si ricollega al cortocircuito di cui parlavo prima: lo stile di disegno e il metodo di colorazione che ho usato per Dogmadrome erano quelli che avevo maturato fino alla stesura dello storyboard, e mi piaceva molto l’idea di utilizzare questo linguaggio pop e cartoonesco per affrontare un genere che di norma richiederebbe un altro tipo di stile. Questo scontro tra tipologia di disegno e categoria narrativa è giustificato dal fatto che i nostri protagonisti stanno vivendo all’interno di un mondo creato dal loro master, che è un ragazzino di sedici anni: qualcosa quindi di totalmente avulso dalla realtà quotidiana che solitamente ci avvolge.


Cosa ne pensi del panorama italiano del fumetto? 

Credo che in questo momento l’Italia abbia moltissimi autori pazzeschi con nuovi modi di comunicare pronti per un nuovo pubblico sempre più esigente e onnivoro, che ogni giorno divora qualsiasi prodotto della cultura pop.


Quali sono i tuoi prossimi progetti? 

Al momento sto chiudendo un lavoro collettivo del quale non posso ancora parlare, e sto pensando a due progetti un po’ più grossi di cui per scaramanzia non voglio ancora dire nulla. 

Non possiamo che augurare il meglio a Lorenzo per i suoi lavori futuri e ringraziarlo per il tempo che ci ha voluto dedicare

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Marcello Portolan
Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD

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