nel corso della scorsa Lucca Comics abbiamo avuto modo di essere ospiti degli amici di Leviathan Labs e approfittarne per fare una chiacchierata con uno degli autori presenti, El Torres
Come hai scoperto il mondo dei fumetti ?
Penso che il primo fumetto che ho letto sia stato Mortadelo y Filemón, un fumetto umoristico,ho cominciato a leggerli con mio nonno.
Quindi nella mia vita i fumetti sono sempre stati presenti. Ho fatto i miei primi fumetti a scuola durante le lezioni di matematica, ero davvero annoiato e ho provato a fare i miei primi fumetti, ma i miei primi passi professionali sono arrivati quando con alcuni amici abbiamo creato una piccola rivista che parlava di supereroi e altre cose e lì ho fatto il mio primo fumetto come artista
Come descriveresti il tuo stile in tre parole ?
Pop,Dark e divertente
Hai lavorato in Europa, in America e sei conosciuto anche in Asia, quali sono le differenze fra questi mondi ?
Ci sono grandi differenze ! quando provo ad avvicinarmi alle graphic novel come in spagna con Ghost of Gaudi è tutto diverso rispetto a quando lavoro su Nancy in Hell o le altre storie horror su cui lavoro di solito.
Il mondo delle Graphic novel ha bisogno di un approccio più freddo, devi riflettere su ciò che stai facendo, hai necessità di molte ricerche su tutto ciò che c’è intorno, devi diventare un esperto di quel mezzo se vuoi fare un buon lavoro
Nello stile di fumetti americano ci metti più del tuo cuore e la cosa che vuoi raccontare, metti un po’ di te in ogni personaggio. Come se i primi fossero fatti con il cervello e gli altri con il cuore. Queste sono le differenze più grandi, ma poi finisci per tenere a tutti i lavori perchè ci hai dedicato molto tempo.
Tu sei un esperto dell’orrore a fumetti, pensi che questo sia un buon medium per il genere ?
sì, anche se le persone sembrano scoprire ora l’orrore dei fumetti, le storie sono lì fin dall’inizio,basta pensare al fumetto horror degli anni ’50 negli Stati Uniti. Sono stati dati per finiti perchè le persone vogliono il supereroe o azione,ma ora stanno scoprendo di nuovo l’orrore.
Io penso che l’orrore funziona benissimo in questo medium, ma devi adottare un’approccio completamente diverso da ogni altro media, perchè qui non ci sono Jumpscare, urla, musica o altro. Nei fumetti devi lavorare sull’atmosfera, devi lavorare sul feeling del personaggio e devi presentare al lettore la storia in modo completamente diverso. La narrativa dei fumetti horror è una lingua dicersa da quella dei prodotti di supereroi o d’azione o umoristici, devi costruire una connessione con il lettore, devi dirgli “hey sto per raccontarti una storia d’orrore” e lui deve dire ok. La maggior parte del lavoro la fa lui, se gli dai le cose giuste metterà lui più elementi dello stesso scrittore o dell’artista. Il problema è che la gente ora è troppo piena di immagini horror, l’immaginazione è satura. Nell’orrore non devi mostrare tutto, se lasci qualcosa in penombra, il lettore la completerà
Com’è lavorare con un personaggio come Savage Dragon ?
Erik è un uomo fantastico, un grande artista, sono un fan di Savage Dragon.
A quei tempi lavoravo per Image e allora ho chiesto, mi piacerebbe avere la possibilità di scrivere una storia sul personaggio e lui ha risposto Ok!, gli ho chiesto quanto volesse per poter usare il personaggio e lui mi ha detto semplicemente di mandargli il materiale che lo avrebbe guardato.
Gli ho mandato la storia e lui mi ha detto che era ok, mi ha corretto dicendo cose tipo Malcom non direbbe mai questo, Malcom farebbe questo, perchè sicuramente lo conosce meglio di me.
é stato grande, uno dei momenti migliori che ho avuto scrivendo.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro ?
Ho ancora tanti progetti in arrivo, ma devo anche prendermi un po’ di relax dopo un lungo periodo
Ringraziamo El Torres per il tempo che ci ha voluto dedicare e gli auguriamo buonissima fortuna per i suoi futuri progetti
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[…] El Torres alla scrittura garantisce la giusta dose di azione e gore alla trama, dando al lettore quello che cerca in una lettura di questo tipo, la storia è abbastanza semplice e lineare, costruita con l’intento di garantire il raggiungimento dell’intrattenimento senza troppi pensieri e senza mai cadere nell’errore di prendersi sul serio. L’autore ama questo genere di opere cinematografiche e lo dimostra mettendone in scena una sua versione, una di quelle da cui ogni fan dell’orrore più trash vorrebbe vedere tratto un film. […]
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