Nelle scorse settimane vi abbiamo parlato di blacking out, fumetto edito da Edizioni Star Comics e scritto da Chip Mosher
Qui sull’isola del fumetto abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Chip – che ringraziamo – per parlarci del mondo del fumetto e della sua opera.
Come è nata la tua passione per il mondo dei fumetti?
Il mio amico d’infanzia Jake Robertson, che viveva dall’altra parte della strada, mi ha fatto conoscere i fumetti. La mia prima esperienza con gli X-Men è stata Jake che mi ha raccontato di loro al parco giochi, quindi ho sentito parlare degli X-Men prima ancora di sapere che aspetto avessero. Più o meno nello stesso periodo il cartone di GI Joe era in onda e alla fine dell’episodio pubblicizzava i fumetti. Poi ho preso in mano i fumetti di GI Joe e X-men e ne sono rimasto affascinato per tutta la vita.
Quali sono state le tue fonti di ispirazione per questo fumetto?
Blacking Out è stato ispirato dalle mie esperienze vissute nel sud della California. Cresciuto in Texas, vedi film noir ambientati a Los Angeles ed è sempre piovoso, le strade sono bagnate e il sole splende a malapena. Poi arrivi a Los Angeles ed è sempre in fiamme, non piove mai ed è molto, molto secco. Volevo catturarla in un modo che nessuno aveva fatto prima.
Da dove nasce l’idea di Blacking out?
Mi interessano le persone che mentono a se stesse, su se stesse… e tutti in Blacking Out lo fanno in una certa misura. Ero interessato ad esplorarlo.
Il design è un punto su cui in passato il fumetto non si è concentrato molto, ora viviamo in un’epoca in cui persone come Tom Muller, sono in grado di fare una grande differenza, cosa ne pensi dell’importanza del design in questo mondo?
Amo un fumetto ben progettato e ho osservato la carriera di Tom Muller per un po’. Ha firmato per il progetto appena dopo che Pete ha iniziato a lavorarci. Quindi era parte integrante dell’intero lavoro fin dall’inizio. Quando si fanno libri stampati che dureranno per anni, penso che il design sia incredibilmente importante…!
Chip, sei Head of Content role di Comixology, questo ti mette nella posizione perfetta per rispondere a una domanda che ci frulla in testa da molto tempo, pensi che il futuro del fumetto sia digitale? Negli ultimi anni il digitale sta prendendo sempre più spazio e, secondo alcune persone, potrebbe presto prendere il posto delle uscite settimanali, lasciando nelle fumetterie solo volumi e graphic nove secondo te, è uno sviluppo possibile?
Penso che il futuro dei fumetti sia averli in tutti i posti in cui le persone vogliono leggerli con la massima accessibilità. La stampa ha il suo posto. Il digitale ha il suo posto. Avere storie a fumetti nei formati che i clienti trovano più convenienti è ciò che si svilupperà in futuro, sarà un mix di stampa e digitale.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai altri fumetti nel cassetto?
Pete ed io stiamo parlando di un seguito. Rimani sintonizzato !!!
Noi qui su Comixisland.it non vediamo l’ora di leggere il prossimo lavoro di Chip, augurandogli buona fortuna per tutti i suoi progetti futuri e sperando di rivederlo presto sulle nostre pagine
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