La storia di Re Artù, dei suoi cavalieri e di Merlino è sicuramente una di quelle più trasposte nei media, che ne hanno esaltato le gesta e si sono concentrati per focalizzarsi sui suoi personaggi, Artù, Lancillotto, Ginevra e Morgana diventati parte dell’immaginario collettivo.
In Unholy Grail, giunto a noi grazie al lavoro di SaldaPress, Cullen Bunn e Mirko Colak ripropongono una loro versione della storia, decisamente diversa da quella che tutti conosciamo, ponendo una certa attenzione sul fido consigliere del Re: Merlino.
Bunn riprende un’idea avuta in giovane età, sconvolgendo il mito leggendario e ridisegnando Merlino come un demone assetato di potere, che sfrutta la famiglia Pendragon per i suoi scopi, manipolandone il destino .
Sicuramente un impresa ambiziosa e rischiosa quella di giocare con personaggi così noti, ribaltandone totalmente in connotati in maniera così netta. L’autore è però riuscito a mantenere la nota struttura e l’intreccio originale, seguendo i passaggi che quasi tutti conosciamo, ma proponendoli in una versione sporca e marcia, oscura, sorprendendo così il lettore con una vera e propria operazione di riscrittura della trama, in versione macabra e cattiva.
Ovviamente proprio la conoscenza globale dell’originale leggenda facilità alla fase di scrittura dei personaggi, un lavoro di fino che ne colpisce i dettagli e non la struttura. Troveremo quindi un merlino demoniaco e oscuro, un Artù succube del suo consigliere e una Ginevra lussuriosa e vendicativa .
La storia di Unholy Grail si snoda in due archi, due diverse linee temporali intrecciate che mantengono il ritmo e l’intensità della storia sempre elevata, catturando il lettore.
Colak ha il non semplice compito di conferire ulteriore taglio horror alla scrittura di Bunn e alla sua visione distorta del mito di Re Artù, una missione che il disegnatore sembra sposare in pieno visto che i suoi disegni funzionano alla perfezione ed esaltano l’oscurità e “lo sporco” di questa versione
Unholy Grail è un volume unico che corre veloce e purtroppo alla stessa velocità si conclude, lasciando un po’ di voglia al lettore che vorrebbe proseguire nella lettura e sapere di più su questo mondo oscuro.
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