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Marvel : dopo anni risolto il mistero dello sceneggiatore misterioso di The Brotherhood

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The Brotherhood

Probabilmente ben pochi di voi si ricorderanno di X, lo sceneggiatore misterioso, un personaggio ignoto che sotto questo pseudonimo dal sapore vagamente mutante nel 2001 scrisse come autore la serie Brotherhood per la Marvel, dedicata ad un gruppo di rivoluzionari gene X.

The Brotherhood

Erano anni di rinascita per la Casa delle Idee, con Joe Quesada al timone e intento a revisionare il parco testate. In questo misterioso team creativo faceva capolino un disegnatore quasi esordiente, destinato a grandissime cose, Esad Ribic. Bene dopo tanti anni finalmente sappiamo che si nascondeva sotto lo pseudonimo X ovvero Howard Mackie, conosciuto per le sue storie negli anni ’90 su Spider-Man, nel periodo della saga del clone.

Sono Howard Mackie ed ero lo scrittore X. L’idea di questo nome era tutta mia. La proposi al mio editor, Mark Powers, e lui l’adorò. Il resto è storia. Conoscevo Mark da anni, aveva iniziato alla Marvel come stagista all’epoca della scuola, forse del college. Era stato assistente editor su un paio di progetti a cui avevo lavorato. Non ricordo se avessimo già collaborato prima di Brotherhood, su una serie vera e propria. Forse su qualche storia che avevo scritto per L’Era di Apocalisse. Ad ogni modo sapevo che era un bravo ragazzo e che aveva talento. Quindi volevo lavorare con lui. Ebbi quest’idea e insistetti molto. Probabilmente fu approvata dalla Marvel perché sapevano che se non avessero ceduto avrei continuato in eterno, ogni volta che sarei stato in ufficio.

All’epoca pensavo che nei comics ci fosse troppo culto della personalità. Non farò nomi, ma sembrava che sulle riviste, dato che Internet non aveva ancora la potenza di oggi, si decidesse a tavolino di lanciare alcuni autori fra le star. Alcuni mi pareva lo meritassero, altri… Fu la Image a dar vita a questo culto. E poi l’ondata di autori inglesi, molti dei quali adoro, sia chiaro. Ma alcune di quelle super star della sceneggiatura non vendevano granché. Per me, il punto stava nel vedere se una serie potesse avere successo solo per la sua qualità, senza alcun grande nome in copertina.

All’epoca, la cosa fece rumore e ci furono grandi discussioni sull’identità di quello scrittore misterioso. Mi ricordo che mi divertì un sacco vedere l’elenco dei nomi che venivano tirati in ballo. Bendis, Quesada. Se non sbaglio lessi anche un’ipotesi Gaiman. Il che provava, in parte, la mia teoria. Molti fecero anche il mio, ma a farlo erano quelli che pensavano che la storia fosse così brutta che doveva essere di Mackie.

La serie ebbe un buon riscontro, ma una breve durata. La sua chiusura fu segnata infatti dall’evento dell’11 settembre, la casa editrice non trovò infatti positivo continuare la pubblicazione di una serie con protagonisti quelli che erano a tutti gli effetti terroristi .

Il merito maggiore però rimane quello di aver portato a galla l’enorme talento di Esad Ribic.

Marcello Portolan
Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD

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