Oggi qui sull’isola di ComixIsland.it torniamo a concentrarci sull’universo narrativo crosmediale costruito da Fabio Guaglione, ed edito nella sua parte a fumetti da Panini Comics. Qualche tempo fa è infatti uscito If: Fondazione Immaginaria, il volume che di fatto dovrebbe dare coesione e chiudere il cerchio alle precedenti uscite di questo immagoverso, che ci erano state fin da subito presentate come collegate, ma in maniera poco visibile apparentemente, ma che durante la lettura diventerà via via sempre più chiaro
Esiste una società segreta che agisce nell’ombra per proteggere il mondo da creature e minacce generate proprio dalla fantasia dell’umanità: la Fondazione Immaginaria. Come sono collegati tra loro un profeta in grado di vedere il futuro, un’antica maschera che può trasformare tutti in ciò che fingono di essere e un demone imprigionato nel corpo di un ragazzo che brama la libertà? Starà al giovane Leo Knight e alla sua squadra di agenti immaginari combattere i pericoli provenienti da tre storie diverse per evitare una cataclismatica eclissi che potrebbe porre fine a tutto l’Imagoverso…
If: Fondazione Immaginaria ha un compito ben preciso nella mente di Guaglione, nelle uscite precedenti ha sparpagliato i pezzi della sua creatura sul tavolo e ora con questo volume ha la missione di dare loro la scintilla, la scossa in grado di farci vedere se il suo Frankenstein di idee e generi è in grado di alzarsi e stare su.
Avete presente la serie horror The Department of truth (altrimenti recuperate questa serie) e il modo che al suo interno viene raccontato, con cui ogni singola cosa, con abbastanza gente che ci crede, può diventare reale ? Ecco, per certi aspetti l’espediente scelto da Fabio per dare consistenza al tutto rappresenta un’idea simile, ma applicata al piano multiversale e inserita all’interno di un contesto con un target decisamente diverso, come quello YA
La storia che ne esce fuori funziona, prende gli elementi chiave ed i personaggi che avevamo conosciuto nelle opere precedenti e li rimette in gioco, facendoli piano piano andare tutti al giusto posto per rivelare il piano più amplio, incastrando i pezzi e arrivando all’inevitabile fine annunciata, ma che sotto sotto, lascia una porticina aperta all’idea che qualcosa possa ancora aggiungersi più avanti, qualche nuovo capitolo o avventura.
Il progetto dell’immagoverso è sicuramente ambizioso, ancora di più se lo consideriamo per quello che è: un progetto Made in Italy, che nasce e si sviluppa in un mercato che non è quello USA – che non è semplice, ma sicuramente gira su altri numeri rispetto a qui . Anche solo per questo motivo e per l’amore che Fabio ci ha messo nel costruire e coltivare anno dopo anno questo lavoro andrebbe supportato in ogni modo possibile, mettiamoci pure che il risultato finale (non ho avuto modo di leggere i libri quindi giudico solo lato nona arte ) è funzionante, allora ben vengano altre idee simili, altri progetti crossmediali e altre opere che lo espandano in ogni direzione. Questo volume nello specifico, non nasce per essere l’entry point ideale di questo mondo, ma il consiglio è di prendere come primo step il volume che più si avvicina alle vostre corde e poi vedere se vi appassiona, con noi ha funzionato e ne siamo usciti felici e soddisfatti.
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