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Piccolo grande eroe Machine Boy: La recensione del primo volume

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Oggi qui sull’isola di ComixIsland.it parliamo di una delle ultime novità YA (la collana Yaù! per intenderci) di casa Saldapress (in USA per Skybound ) ovvero Piccolo grande eroe Machine Boy

Quando Machine Boy cade dal cielo e atterra nella città di Mega 416, è ancora solo un freddo robot alieno che lascia una scia di distruzione al suo passaggio. Poi però Nonno Karate riesce a fermarlo, attivando il suo cuore sintetico e dandogli un nome. Da quel momento, che stia combattendo contro degli insetti giganti nel seminterrato della scuola o preparando il sugo per gli spaghetti, Machine Boy è sempre pronto ad aiutare il prossimo. Quando però il suo cuore reagisce pericolosamente all’arrivo di misteriosi detriti dallo spazio, il piccolo grande eroe robotico si chiede se davvero una macchina come lui può essere una forza del bene.

Piccolo grande eroe Machine Boy è un interessantissimo e coloratissimo fumetto di formazione realizzato da Tri Vuong e Irma Kniivila, che come la stessa etichetta YA suggerisce risulta perfetto per i lettori comics più giovani, ma che si lascia leggere abbastanza bene anche da chi non è nel focus principale di questo volume


Dal punto di vista della trama abbiamo una lettura sempre facile da seguire. che mette tanta carne al fuoco e allo stesso tempo ricca di temi importanti e maturi da introdurre nei più giovani, come il valore della famiglia ( che sia naturale o meno) e dell’amicizia, ma anche l’integrazione ,il perdono e il lutto. Il tutto calato all’interno del percorso di crescita del protagonista robotico, ma ricco di spunti intriganti come il gruppo di supereroi\band musicale degli Orphan Universe.
Lato estetico invece si fa sentire una certa influenza proveniente dal mondo manga, molto funzionante nei design dei personaggi in un mondo che mescola robot, umani e animali antropomorfi. Una scelta di stile colorata che si adatta alla perfezione con il pubblico che si vuole accontentare e che – in maniera positiva – crea un contrasto con il fatto che le tematiche siano mature (non siamo a livello di UP, ma una lacrimuccia in alcuni punti non faticherei a immaginarla) 

Piccolo grande eroe Machine Boy è stata una sorpresa veramente inaspettata ricca di influenze da ogni parte del fumettomondo (abbiamo parlato della sfera manga, ma non si può non pensare al buon zio Ben e non solo), mai banale e fresco, costruito in maniera intelligente
Qui sull’isola non vediamo l’ora di sapere come proseguirà nei prossimi volumi

 

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Marcello Portolan
Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD

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