Hickman continua a stuzzicare gli X-Fans della casa delle idee con nuovi dettagli sulle sue due miniserie House of X e Powers of X, che nei prossimi mesi rappresenteranno l’intero parco testate dei mutanti Marvel, per poi dare il via 12 mesi dopo a una nuova rinascita per la linea editoriale.
Queste alcune delle sue dichiarazioni riguardo a cosa, secondo lui, mancasse nel mondo mutante:
“Beh, questa è una domanda trabocchetto. Posso assicurarvi che quel che non mancava è il talento. Un sacco di autori veramente in gamba ha lavorato su questi fumetti, e nel precedente decennio in cui ero in Marvel, molti di loro erano miei grandi amici.
Potrete certamente dire che quando Bendis stava scrivendo queste serie stava realizzando cose interessanti, lavorando con una splendida sfilza di artisti — io onestamente non riesco a ricordare quando la linea di albi mutanti è sembrata migliore di così. Ma ricordo il giorno in cui lui ha lasciato quei fumetti e perché, ed è importante tenere a mente che molto di questo nostro lavoro ha a che fare con l’alchimia, non con la chimica. A volte gli interessi della compagnia si trovano in altri posti. Altre volte i tuoi tempi non sono buoni e il mercato cospira contro di te. Talvolta il mondo reale ostacola il modo in cui una storia viene percepita. Certe volte la concorrenza ti fa fuori e si prende tutto il tuo spazio.
Queste sono cose che richiedono un’enorme quantità di sforzo, tempo e soldi da controllare. Poi, ovviamente, ci sono fattori che puoi tenere sotto controllo, e uno di quelli a cui penso maggiormente è il valore. Non so se avete prestato attenzione a ciò che Tomm Coker e io abbiamo fatto in Image su The Black Monday Murders, ma abbiamo iniziato a sperimentare con uscite più grandi per un prezzo di copertina più elevato. Avremmo realizzato un fumetto con 30 tavole disegnate e 20-30 pagine di dati che assecondano la storia, e quel che noi abbiamo scoperto è che 1.) ha fornito una lettura decisamente più densa — era molto più corposa rispetto a un normale fumetto mensile, e 2.) dato che i dati erano intervallati per tutto il fumetto, c’è stata una lettura asimmetrica che ha cambiato i ritmi di lettura di un semplice albo mensile.
E con questo ultimo punto voglio dire che se state leggendo un fumetto da venti pagine, sapete già quel che sta accadendo con la diciannovesima pagina. Avete trangugiato talmente tanta cultura pop che non sarete davvero sorpresi quando girerete quella pagina. Voglio dire, è possibile, ma certamente qualche cosa ve la potevate aspettare. Fare fumetti in altri modi cambia tutto ciò. Il lettore si perde nelle due sezioni. È davvero interessante. Comunque, ve ne sto parlando perché sarà quel che faremo con House of X e Powers of X. Lo so che le anteprime dei primi numeri di entrambe le miniserie dicono che avranno 40 pagine per 5,99$, ma non è esatto.
I due albi sono ancora più grandi perché se noi possiamo offrire un buon prezzo, questo incrementa le nostre possibilità che il fumetto sarà giudicato soltanto sulla sua qualità. E questa è una sfida che siamo desiderosi di intraprendere. Oh, probabilmente dovrei anche far notare che stavamo lavorando con il designer Tom Muller sulle pagine scritte. Sono molto eccitato per questo. Muller ci sa fare sul serio.”
L’autore ha poi risposto ad alcune domande riguardanti la promo art diffusa tempo fa, che metteva in mostra personaggi e costumi insoliti, portando i fan a credere che Hickman possa nella sua run giocare la carta del multiverso, questa la sua risposta:
“Noi non stiamo raccontando una storia di linee temporali alternative. Non sto raccontando una storia che affronti i viaggi nel tempo.” “non ho proprio intenzione di spoilerare la storia per coloro che non vedano l’ora di leggerla. Ai tempi vecchi lo avrei assolutamente fatto, penso. Quando ho iniziato a scrivere fumetti onestamente non riuscivo a stare zitto. Volevo parlare del ‘mio procedimento’, e di ciò che speravo di raggiungere in un albo, e poi quando il fumetto veniva pubblicato volevo specificare il significato di tutto quello che c’era solo per far sì che il lettore sapesse esattamente quanto intelligente fossi. Era terribile. Ricordo che ero a uno show e un fan venne da me parlandomi di quest’elaborata teoria che si erano costruiti circa ciò che io volevo dire in ogni uscita di, non so, penso che fosse dei Fantastici Quattro. Ad ogni modo, ricordo quanto ci rimase male questa persona quando gli dissi che la sua teoria era sbagliata e perché. Voglio dire, questo tipo era distrutto, e tutto ciò a cui pensavo era, ‘Perché l’ho fatto?’. Perché mi ricordo che quando ero un bambino, ero solito fare la stessa cosa, leggevo il fumetto e immaginavo dove potesse arrivare la storia o cosa sarebbe accaduto ai personaggi di supporto, oppure cosa l’autore stesse davvero intendendo. E penso che questo sia qualcosa che abbiamo perso nell’intersezione tra il ‘dietro le quinte’ e ‘l’opinione della gente’. Per questo non lo faccio più. Credo che sia il mio lavoro quello di narrare la storia. Poi quella storia la do a voi. E dopodiché, a prescindere se la amiate od odiate, il mio unico lavoro è quello di non rovinarvi quell’esperienza. Perché è vostra. Comunque, è così che si evita una domanda.”
Jonathan ha poi parlato di come abbia dovuto lavorare per sincronizzare la conclusione delle testate mutanti esistenti, per dare inizio alla sua rivoluzione:
“Quando è stata presa la decisione di concludere tutto ciò prima che facessimo House of X e Powers of X, la grande domanda era cosa fare con i fumetti che debutteranno prima di luglio. Lasciare il piano d’opera aperto non è mai stata una considerazione seria poiché, sapete, la Marvel è orgogliosa che i suoi editor abbiano un lavoro da fare e sul fatto che la compagnia effettivamente pubblichi fumetti. Quindi, dopo un po’ di avanti e indietro sapendo ciò che io avevo pianificato, Jordan e gli scrittori hanno messo insieme un mix di storie e serie molto intriganti, e all’infuori di un po’ di dettagli estremamente minori, nessuno ha ricevuto dei programmi da raggiungere, o dei punti di partenza, e io personalmente non ho dato note a nessuno. Sia House of X che Powers of X iniziano da un punto veramente limpido. Per cui quei fumetti che vengono prima avevano un mandato molto particolare, che fondamentalmente era, ‘semplicemente vai fuori di testa, vai forte e svolgi un lavoro eccezionale’. Voglio aggiungere che sono un po’ deluso dal fatto che alcune persone stiano dicendo che il lavoro che è stato fatto — che le storie che sono state raccontate — non importano perché io sto facendo qualcosa di mio dopo quanto è venuto prima. Personalmente, credo che ciò che importa quando compri un fumetto, o vedi un film, è se ti è piaciuto. Se la risposta è sì, allora ne è valsa la pena. Se la risposta è no, allora non ne è valsa la pena. Questo potrebbe essere superficiale, ma è quello che penso.”
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