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The HellBound: la recensione dei 2 volumi Planet Manga

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Dopo lo straordinario successo della serie disponibile su Netflix, Planet Manga ha deciso di portare da noi in Italia i due volumi della versione cartacea del webtoon Koreano The HellBound di Yeon Sang-Ho e Choi Gyu-Seok 

Una storia di esseri ultraterreni che appaiono dal nulla per emettere sentenze e condannare certi individui all’inferno. Questi eventi soprannaturali scatenano il caos e consentono all’organizzazione religiosa Nuova Verità di aumentare la propria influenza. Alcune persone però si insospettiscono delle attività di questa setta e iniziano a indagare sul suo coinvolgimento nei misteriosi eventi.

La ricetta è la stessa che ha portato al successo lo show della piattaforma streaming, un mix tra thriller e horror, tra indagini e religione, che gioca con il lettore ponendogli domande etiche e morali interessanti.

Proseguendo nella lettura, nel secondo volume soprattutto, veniamo introdotti in un mondo dove la religione è entrata prepotentemente nella vita quotidiana della persona, diventando parte integrante delle nostre giornate. The Hellbound sottotraccia ci mostra anche il pericolo degli estremismi, di come la loro deriva violenta possa essere plasmata( dai media e dalle giuste persone) per diventare uno strumento della propaganda e della persecuzione sporcandosi le mani per conto di chi non ha convenienza nel farlo alla luce del sole.
Secondo noi, a fare difetto in questi due volumi è il finale, lasciato decisamente aperto e in parte alla libera interpretazione da parte del lettore di ciò che è successo nelle sue ultime pagine, con un plot twist inaspettato lasciato “sospeso nel vuoto”

Dal punto di vista estetico il livello è molto buono, nulla che faccia gridare al capolavoro, ma tutto risulta sempre chiaro e ben disegnato, senza troppo fronzoli che andrebbero ad appesantire la già fin troppo ricca narrazione

Una lettura veramente ricca di spunti, materiale su cui il lettore si può trovare a pensare anche una volta riposto il volume in libreria.
Il vero problema forse è stata la scelta di portarlo da noi solamente dopo l’uscita della serie di successo.
Lo show è piuttosto fedele al materiale originale e questo comporta che chi ha visto già il prodotto Netflix si ritrovi così a leggere sostanzialmente la stessa cosa, con veramente pochissime eccezioni (che non stiamo a spoilerarvi) rendendo il tutto più noioso di quello che effettivamente è; un grandissimo peccato non averci puntato prima.

 

 

Marcello Portolan
Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD

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