L’autore dell’amato Quintessential Quintuplets – Negi Haruba – torna in Italia con una nuova opera edita da J-POP Manga: Squalificati – Ranger Reject (Sentai Daishikkaku)
L’esercito del male è arrivato sulla terra da ormai tredici anni e, nonostante le loro armi, il loro ingegno e la capacità di generare mostri sempre più potenti, la lunga lotta — combattuta religiosamente ogni domenica contro gli eroi terrestri, i Divine Dragon Rangers — ha finito per logorarlo lentamente, portandolo allo stremo.
In questa situazione disperata un soldato semplice senza nome decide di scendere nel territorio nemico e mischiarsi agli odiati ranger, che dietro una facciata di eroismo sembrano nascondere ancora più segreti di quanto la loro losca organizzazione non lasci intendere…
Un bel cambio di genere per Haruba, che decide di gettarsi nel mondo dei Super Sentai, ma con un piglio decisamente interessante e fresco, allontanandosi un bel po’ dalla classica immagine dei Ranger che un po’ tutti abbiamo in mente.
Questo primo numero sicuramente sovverte un po’ le aspettative che avevamo, cercando di decostruire i capisaldi di questo genere partendo con il portarci dall’altra parte della barricata, mostrandoci il lato dei cattivi, ma rendendolo ben diverso da quello che ci aspettavamo (qui evitiamo di andare oltre per non incappare in Spoiler) nascondendo al suo interno anche qualche frecciatina (mai pesante) al modo in cui i vincitori e i media possano di fatto modificare la percezione dell’universo attorno a loro. Il tutto sempre rimanendo una lettura estremamente leggera e divertente, con un ottimo ritmo.
Haruba fa un buon lavoro anche dal punto di vista della grafica e del character design, in linea con il tipo di prodotto con al quale appartiene.
Sicuramente questo primo volume di Squalificati – Ranger Reject si conclude lasciando moltissima voglia di proseguire la lettura e scoprire dove ci porterà questo eclettico tipo di Super Sentai che si è dimostrato ricco di buon potenziale.
Per gli amanti della musica un po’ punk, beh, impossibile leggendo questo primo volume non pensare alla canzone dei Meganoidi
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