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Sembri la morte: la recensione del primo spin-off di The Umbrella Academy

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L’uscita della nuova stagione – la terza – dello show The Umbrella Academy si avvicina, per prepararci al meglio all’occasione oltre a una rilettura dei precedenti capitoli BAO ha deciso bene di lanciare sul mercato il primo Spin-Off dedicato a questo mondo creato dalla mente brillante di Gerard Way .
Stiamo parlando di Sembri la morte, che nelle sue pagine amplia e approfondisce uno dei personaggi più complessi e amati sia della versione cartacea, sia di quella targata Netflix ovvero Klaus, unico protagonista di questo volume.

Numero 4 AkA Klaus è uno dei personaggi più intriganti della strampalata famiglia disfunzionale dell’academy. La sua infanzia infatti è segnata dalle continue imposizioni da parte del padre adottivo, il quale lo ha costretto forzatamente ad esercitare un potere inquietante e assolutamente distruttivo per la mente di un bambino come quello di parlare ed evocare i morti. Una spirale di dolore imposto che ci permette di capire come poi Klaus sia arrivato a usare ogni sorta di droga per attutire questa sua capacità, in modo da isolarsi e proteggersi da se stesso.

In Sembri la morte Way (con il supporto di Shaun Simon) ci ripropone esattamente il Numero 4 che amiamo, in tutto il suo sarcasmo, ma allo stesso tempo ne approfitta per mostrarci di più della sua psicologia, sfruttando un momento della sua adolescenza in cui il giovane Klaus è stato allontanato dall’accademia per via dei suoi problemi, arrivando così nel mondo di Hollywood. Dal padre adottivo a una stella in declino, 4 cambia città, ma si ritrova ancora sfruttato per il suo potere per poi finire addirittura coinvolto con una sorta di mafia di vampiri guidati da uno scimpanzè chiamata Il Brivido.
Dal punto di vista narrativa ci siamo ritrovati a leggere uno spin-off ben pensato, che porta il protagonista nel suo habitat naturale per poi spingerlo ancora più in là nel mondo della Morte e del Vuoto, approfittando della situazione non solo per divertire, ma anche per regalarci dialoghi e situazioni profonde.

Dal punto di vista estetico si ha il cambio più marcato con il passaggio da Bà a Culbard, stile diverso graficamente e stesso spirito nel fumetto, un mix che funziona per creare lo stacco necessario a Sembri la morte per allontanarsi – ma non troppo – dal core della continuity della serie principale.

Il risultato è un volume molto godibile, perfettamente allineato con lo stile a cui ci ha abituato la serie The Umbrella Academy, un approfondimento di cui forse non sentivamo il bisogno, ma di cui ora ci rendiamo conto che non potevamo fare a meno

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Marcello Portolan
Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD

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