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Mary Shelley – Cacciatrice di mostri: La recensione

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Nel catalogo di SaldaPress ha fatto capolino qualche tempo fa Mary Shelley – Cacciatrice di mostri, fumetto che come altri gioca con figure realmente esistite costruendoci attorno un mondo fantasy.

In questo la sceneggiatrice Olivia Cuartero-Briggs con l’aiuto di Adam Glass ha deciso di lavorare sulla figura di Mary Shelley, cercando di sfruttare quello che è il personaggio oltre i confini della scrittrice di Frankenstein per costruire attorno una storia più intrigante sfruttandone gli spazi vuoti.

Questo, almeno sulla carta sembrerebbe essere l’intenzione dietro questo volume, che però pagina dopo pagina finisce per perdere forza. La colpa secondo noi è in gran parte da attribuire a una sceneggiatura che non funziona come dovrebbe, la storia scorre troppo rapida e non si prende il giusto tempo per permetterci di entrare a pieno nel suo mondo. In qualche modo, anche per l’utilizzo di figure realmente esistite trattate in modo fantasioso, questo ci ha ricordato un altro lavoro di Adam Glass: Rough Riders, anche in quel caso la storia correva veloce, ma poteva contare su un diverso genere di riferimento e sopperire con una buona dose di intrattenimento per il lettore. In Mary Shelley – Cacciatrice di mostri la scrittura avrebbe potuto puntare su atmosfere più cupe e quasi horror,  ma il risultato non ha rispettato le nostre aspettative.

Mary Shelley – Cacciatrice di mostri sceglie invece di approcciarsi in maniera diversa, come già detto si basa su Mary oltre alla penna, lavorando sul suo essere più avanti rispetto a molte delle donne della sua epoca, figlia di una delle prime femministe. Questo aspetto più legato alla situazione delle donne in quel contesto storico è forse quello maggiormente convincete di questo volume.Esteticamente il lavoro svolto da Hayden Sherman non è  spettacolare, ma abbastanza gradevole nell’insieme, forse in un contesto con maggiore azione il suo tratto avrebbe funzionato meglio. 

L’autrice mette tantissima carne al fuoco per essere – almeno per ora- autoconclusivo, l’idea rimane interessante (e il finale aperte), ma non è riuscito a convincerci al 100%

 

Marcello Portolan
Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD

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