Siamo giunti al 4 volume di Black Hammer, la serie scritta da Jeff Lemire ed edita per l’Italia da Bao Publishing. Un volume che come ormai la serie ci ha abituato a fare sorprende il lettore.
L’era del terrore – Parte 2 infatti riparte con una serie di capitoli dedicati a quello che forse era stato il personaggio meno approfondito per ora: il Colonnello Weird. La storia che apre questo volume ha infatti quasi i connotati di uno spin-off, dove Weird affronta una missione separato dal resto del gruppo, un storia decisamente folle e con tratti di meta-narrazione a cui l’autore canadese ci ha abituato in precedenza.
Una volta terminata la lettura di questa introduzione, Black Hammer ritornerà a una connotazione più classica, mostrandoci ciò che è accaduto al termine del capitolo precedente.
Nel giocare con i paradigmi base del mondo dei fumetti questa volta Lemire tocca l’argomento dei continui restart che gli universi narrativi della grandi case editrici affrontano periodicamente, i nostri eroi infatti si ritroveranno immersi in una nuova realtà, in cui nessuno di loro è mai stato un eroe.
Anche questa volta sarà Black Hammer, con l’aiuto di Talkie-Walkie a risvegliare il resto della comitiva e mostrare loro la realtà, strappandoli per la seconda volta a una apparente normalità e riportandoli al mondo reale.
Forse questa situazione di nuova realtà apparente e il modo in cui Lucy trova il modo di ricordare il suo passato rappresentano i passaggi più forzati dell’intera serie, si ha la sensazione che qualcosa stoni in una narrazione fino a quel momento fluida, con i giusti tempi e ben curata.
Un particolare su cui è però facile passare sopra, perchè per il resto anche questo volume ci regale un affresco di personaggi assolutamente tridimensionali.
L’autore ormai è conscio che questi sono il suo punto di forza all’interno della storia e sa come farli arrivare al lettore, sfrutta la nuova partenza per mostrarceli ancora una volta con tutte le fragilità degli umani (o dei Marziani) prima di chiudere il cerchio riportandoli in quella che oramai è e sarà la loro casa.
Questo primo ciclo di Black Hammer si chiude quindi dove era iniziato, ma la fattoria che vediamo negli ultimi scorci di questa avventura è diversa da quella che abbiamo incontrato all’inizio, così come quasi certamente lo è il modo in cui il lettore potrà avvicinarsi al mondo delle letture di super-eroi dopo la lettura di questa nuova versione del genere.
Giunti alla conclusione non possiamo quindi che confermare quanto di buono avevamo scritto fino a ora su questi volumi, consigliandovi di recuperarli e leggerli tutti d’un fiato, perchè difficilmente Black Hammer vi lascerà il tempo di scollarvi dal suo mondo.