La casa editrice Coconino Press porta nel nostro paese il secondo volume della strampalata serie Demon, l’irriverente opera nata dalla mente geniale di Jason Shiga
Niente da fare. Nonostante ci abbia provato in tutti i modi, Jimmv proprio non ce la fa a morire. Nel momento esatto in cui dovrebbe soccombere, si ritrova vivo e vegeto dentro al corpo della persona più vicina. Adesso il suo obiettivo è portare a compimento la vendetta e sfuggire alle mire di una segreta agenzia governativa. Quello che non sa è la sconvolgente verità che lo attende sulla sua natura.
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Il primo volume di Demon lascia la voglia di proseguire, di capire come quel pazzo di Shiga riuscirà a portare avanti per altri capitoli una trama che di base è relativamente semplice. L’autore consolida l’operato del primo volume iniziando a scavare più a fondo nel mondo dei suoi personaggi, Jimmy come noi lettori vuole riuscire a capire il perchè del suo “potere” e per farlo sfrutta la sua intelligenza e sperimenta su se stesso (e su ignare vittime) imparando i limiti della sua possessione. La sottotrama del primo capitolo qui passa in primo piano, diventando a tutti gli effetti la trama principale e garantendo alla serie i giusti elementi su cui strutturarsi.
Non per questo però ci troveremo davanti ad una storia banale, infatti Shiga continuerà a sorprendere con twist narrativi e tavole in “Piano Sequenza” di inseguimenti action che potrebbero benissimo fare da Storyboard per una mini-serie TV. Demon viaggia su un diverso binario di moralità, con un bodycount e un tasso di follia che viaggiano a livelli altissimi, sempre rimanendo aggrappati ad una sorta di -irrealistica- coerenza interna.
Al termine del volume, considerando Demon a metà del suo percorso, ci possiamo accorgere di come la storia non abbia perso nulla della sua spinta creativa, anzi sia riuscita a guadagnare velocità e consistenza per gettarsi in quello che si preannuncia un nuovo “salto carpiato” pronto a mettere in campo anche uno scomodo cliente come i salti temporali.
Non possiamo che riconfermare quanto di buono ci era parso nel primo capitolo, continuando a consigliarne la lettura.
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